05 Mar I polipi nasali e le terme
Oggi parliamo di I polipi nasali e le terme.
COS’ E’ LA POLIPOSI ?
La poliposi nasosinusale o rinosinusite cronica con polipi è una patologia molto diffusa che interessa più dell’1%-4% della popolazione con un picco di incidenza massimo tra i 50 anni ed i 60 anni di vita.
La poliposi nasale è un processo infiammatorio cronico recidivante caratterizzato da edema e iperplasia della mucosa nasale (gonfiore ed ingrandimento delle mucose ? ), che tende a superare i limiti anatomici delle celle ossee ed a prolassarsi nelle fosse nasali, fino alla loro completa obliterazione.
Il polipo è quindi una estroflessione della mucosa nasale, (dal greco “POLYS POYS” = “molti piedi”, cioè tentacoli) molle e di colorito biancastro o giallastro, con una superficie spesso umida per secrezione mucosa.
Alla rinoscopia anteriore, o meglio con un esame endoscopico con fibre ottiche, un esame semplice e di facile esecuzione per un otorinolaringoiatra, i polipi si presentano come sacculi attaccati tramite un peduncolo, ai turbinati, per lo più a livello del meato medio.
È vero che le poliposi hanno una base allergica?
Si tratta di un luogo comune quello che vede nell’allergia la causa dei polipi. Nei soggetti con polipi nasali la positività cutanea agli allergeni esogeni non ha una maggiore incidenza rispetto alla popolazione generale. La poliposi è presente in circa l’ 1% della popolazione. Nel 7% si associa ad asma allergica, nel 13% ad asma intrinseca, nel 36% è presente intolleranza all’acido acetilsalicilico.
I polipi nasali si formano nel paziente che ha una sofferenza nasale di lunga durata che porta ad una peculiare forma di rinite cronica che viene oggi chiamata NARES, ossia rinite non allergica con sindrome eosinofila. Sia la rinite allergica che la NARES hanno in comune la crisi di starnuti e la secrezione nasale mucosa. Ma mentre la prima, ossia la forma allergica vera, è generalmente stagionale, periodica, legata con regolarità a determinati ambienti, la seconda, quella non allergica, presenta crisi rinitiche aperiodiche e ubiquitarie. In entrambe le forme si riscontra, nel secreto nasale, la presenza di eosinofili.
Nella Nares, o rinite poliposa, il prick test (il test cutaneo per le allergie) è spesso negativo.
Tuttavia l’allergia associata alla poliposi ne aggrava il decorso e porta ad un maggior numero di recidive, anche per la ridotta funzione dell’attività mucociliare nelle reazioni allergiche.
Quali sono i sintomi clinici? Quali gli elementi diagnostici fondamentali?
Una rinite con ripetute salve di starnuti e secrezione nasale mucosa, più o meno fluida, precede sempre la comparsa dei polipi. Le crisi hanno carattere ubiquitario e aperiodico, non sono tipicamente stagionali come quelle allergiche. Il paziente avverte di non riuscire a respirare bene con il naso, perché si riduce la pervietà nasale. L’anosmia, ossia la perdita dell’olfatto, è un segno precoce e caratteristico. Spesso si aggiunge ageusia parziale, ossia perdita della capacità gustativa, mentre permane quella legata alle papille linguali.
Le complicanze più comuni sono rappresentate da rinosinusiti scatenate da comuni raffreddori. I seni paranasali, ricolmi di polipi, si infettano causando una situazione di stasi catarrale cronica.
I polipi nasali e le terme
C’è una solida evidenza scientifica che consiglia l’uso dei corticosteroidi (i cortisonici) sistemici e locali (spray nasali, iniezioni intramuscolo e compresse.. ? ), sia come tentativo di ridurre i polipi, sia come terapia post-operatoria. Ma l’uso prolungato nel corso di questa malattia può portare a degli effetti avversi importanti e quindi l’uso deve essere limitato. Con l’avvento della chirurgia endoscopica la situazione ad oggi è migliorata per i pazienti. Tuttavia nei casi di malattia severa si arriva fino al 10% di recidiva. Poichè il soggetto affetto da poliposi ha una costante produzione di muco, crostosità, presenza di sovrinfezioni batteriche come lo Stafilococco, la terapia che spesso risulta necessaria è proprio quella data da cortisonici ed antibiotici perchè è un’infiammazione cronica!
Quando e come
Tranne che nei casi di sinusite acuta, per mantenere il naso libero, migliorare l’olfatto e far diminuire l’accumulo di muco, riducendo il tempo ed il numero delle cure più aggressive, si può usare l’acqua termale.
Nel caso specifico si è visto che l’acqua di Salsomaggiore, un’acqua salso-bromo-iodica, ha un effetto positivo sui sintomi molto di più rispetto alle acque saline usate per i lavaggi nasali e senza contenere alcun farmaco. Il naso dopo una iniziale maggior produzione di muco (aumenta la secrezione mucolicliare) viene disinfiammato , diminuisce il gonfiore delle mucose (l’edema) migliorando proprio i sintomi ed il quadro endoscopico alla visita, ma soprattutto permette una miglior risposta locale IgA dimostrata dalla scomparsa dello Stafilococco Aureo dalle mucose dei pazienti trattati.
Questo vuol dire che i pazienti che si sottopongono a terapia termale hanno meno probabilità di dover assumere terapia con cortisonici ed antibiotici!!
Questo miglioramento delle condizioni del naso perdurano di più nel tempo se la terapia viene seguita con una certa regolarità, evitando accumuli di muco. Ovviamente questo è applicabile a tutti i pazienti già operati che vogliono mantenere il naso pulito e disinfiammato. Si ritardanda così la possibilità di incorrere in un’altro intervento.
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